Tutti si sono subito messi a ricaricare il materiale che avevano su altri siti di file sharing come Fileserve e Filesonic, ma ahimè la malasorte era in agguato, infatti, anche questi due sono stati colpiti o per meglio dire se la sono fatta sotto.
Fileserve, nonostante avesse rimosso la “modalità lucrativa”, quella che permetteva di guadagnare in base ai download, ha anche cancellato/ eliminato assieme a Filesonic, senza preavviso, numerosi account legati a file che violavano il diritto di copyright.
Ma ciò non è bastato dato che (letteralmente parlando) se la sono fatta sotto visto che in queste ore hanno rimosso la funzione di file sharing dal suo servizio. In sostanza ha tolto all’utenza la possibilità di caricare nuovo materiale, ecco perché se cercate dei file vi appare la scritta:
«FileServe può essere usato solo per scaricare e recuperare i file che hai caricato personalmente. Se questo file vi appartiene, effettute il login per scaricarlo direttamente dal vostro file manager.»
«<i>tutte le funzionalità di condivisione su FileSonic sono state disabilitate. Il nostro servizio può soltanto essere utilizzato per caricare o per trovare file che si sono caricati personalmente».
In sintesi i due siti intendono smarcarsi dal polverone ed evitare di cadere nella trappola in cui FBI, DOJ ed autorità di tutto il mondo hanno fatto cadere il “pesce grosso” dell’impero Megaupload.
Oltre a loro anche Uploaded.to ha frenato la propria attività bloccando l’accesso ai server dagli Stati Uniti, senza però frenare in il suo modus operandi. Così facendo si è tagliata fuori la legislazione che più di ogni altra ha messo in evidenza la volontà di perseguire la pirateria dal punto di vista legale e giudiziario, ma potrebbe essere questa una via non sufficiente a fuggire dalle maglie delle autorità che in tutto il mondo hanno dimostrato vicinanza e partecipazione al caso Megaupload.
L’FBI ha mandato un avviso, insomma, che qualcuno ha deciso di raccogliere per evitare guai. In poche settimane il quadro dello sharing online sarà pertanto radicalmente modificato, attaccato alla radice e messo in discussione da un’operazione non priva di spettacolarità e probabilmente priva di precedenti in termini di impatto.
In conclusione vi informo che dopo tutto questo marasma, 8 consiglieri americani (6 repubblicani e 2 democratici: Orrin Hatch, Ben Cardin, Ben Quayle, Lee Terry, Dennis Ross, Tim Holden, Marco Rubio e Roy Blunt) hanno cambiato opinione in merito alla SOPA e PIPA e che anche l’amministrazione Obama si è scagliata contro queste "probabili" leggi e con tutto ciò che riduce la libertà di espressione, minando il dinamismo e l’innovazione di Internet a livello mondiale.
by AnimeFun
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